<strong>Chat GPT: sta per tornare in Italia?</strong>
Agency, News

Chat GPT: sta per tornare in Italia?

Lo scorso 1 Aprile 2023 gli utenti ChatGPT italiani hanno ricevuto il buongiorno dal team OpenAI con una mail che li informava della sospensione del servizio per tutti gli indirizzi IP in Italia.

E no, non era affatto un pesce d’aprile! 

Questa decisione è stata una conseguenza del provvedimento comunicato due giorni prima – il 30 Marzo 2023 – dal Garante per la Protezione dei Dati Personali in Italia (GPDP). Quest’ultimo, ritenendo che ChatGPT violasse la privacy degli utenti, è intervenuto chiedendo la sospensione provvisoria – quindi valida fin quando non verranno rispettate le normative sulla privacy – del servizio sul territorio nazionale.

Ma facciamo qualche passo indietro: cos’è e come funziona ChatGPT? 

Cos’è successo in Italia e quali sono gli ultimi aggiornamenti?  

Chat GPT: cos’è e come funziona

Lo scorso 20 Marzo 2023 ChatGPT ha subito un data breach ovvero una perdita di dati inerenti le conversazioni degli utenti sulla piattaforma e i metodi di pagamento degli abbonati alla versione plus del servizio.

Di seguito, il Garante per la Privacy in Italia ha rilevato delle mancanze in materia di privacy e sicurezza da parte di ChatGPT che lo hanno portato ad avviare il provvedimento di sospensione del servizio sul territorio italiano il 30 Marzo. 

Nel provvedimento – tuttora ancora valido – sono riportate tutte le mancanze contestate dal GPDP relative:

  • all’assenza dell’informativa sulla privacy per gli utenti interessati, registrati e non, i cui dati vengono raccolti e trattati;
  • all’assenza di una base giuridica per la raccolta, il trattamento e la conservazione massiccia dei dati personali degli utenti ai fini dell’addestramento dell’algoritmo;
  • alla presenza di informazioni poco chiare o non corrispondenti alla realtà dovute a un trattamento  inesatto dei dati personali;
  • alla questione minorenni in piattaforma, per nulla chiara, in quanto anche se il servizio dovrebbe essere accessibile solo a utenti maggiori di 13 anni non è presente alcun sistema di verifica dell’età; questo potrebbe esporre minori a informazioni e risposte non adeguate all’età e di conseguenza al  loro grado di sviluppo cognitivo.

OpenAI, dopo il provvedimento e la conseguente sospensione di ChatGPT in Italia, si è resa subito disponibile a collaborare con l’Autorità italiana per trovare una soluzione condivisa

Infatti, il 5 Aprile i rappresentanti della società statunitense e dell’autorità italiana si sono incontrati in una video-conferenza per discutere della situazione.

Durante quest’ultima, la società si è presa l’impegno di integrare le normative sul trattamento dei dati personali con delle proposte da inviare, nei giorni a seguire, all’autorità italiana.

In seguito alla valutazione delle proposte, l’11 Aprile l’autorità italiana ha stabilito con un provvedimento che ChatGPT potrà tornare accessibile in Italia solamente nel caso in cui OpenAI soddisfi concretamente quanto segue:

  • la predisposizione sul sito di un’apposita area dedicata all’informativa sulla privacy dove spiegare nel dettaglio il modo in cui i dati vengono raccolti e trattati;
  • la predisposizione di uno strumento per l’opposizione degli utenti al trattamento dei propri dati;
  • la predisposizione di uno strumento per la correzione di eventuali dati personali trattati in modo inesatto;
  • l’aggiunta di un link all’informativa sulla privacy nell’area dedicata alla registrazione, in una posizione che sia leggibile;
  • la modifica della base giuridica per il trattamento dei dati personali ai fini dell’addestramento dell’algoritmo;
  • la predisposizione di uno strumento per l’opposizione degli utenti al trattamento dei propri dati per l’addestramento dell’algoritmo;
  • la predisposizione, in caso di riattivazione del servizio in Italia, di un age gate da superare al primo accesso per tutti gli utenti, registrati e non, in modo da escludere i minori;
  • La promozione di una campagna informativa, entro il 15 Maggio, su radio, televisione, giornali e internet in Italia per informare gli utenti sulla raccolta e il trattamento dei dati personali del software e sui nuovi strumenti integrati;
  • La progettazione di un valido sistema di age verification, da consegnare entro il 31 Maggio, che dovrà essere implementato non oltre il 30 Settembre 2023.

La scadenza fissata dal GPDP, entro cui la società dovrà assolvere alla misure sopra citate, è il 30 Aprile 2023; qualora non venisse rispettata potrebbe scattare la sanzione amministrativa.

Quindi ChatGPT sta per tornare in Italia?

Se OpenAI integrerà tutte le misure richieste dal Garante per la Privacy entro la fine del mese, ChatGPT tornerà operativo in Italia nei giorni a seguire assicurando agli utenti italiani più sicurezza e rispetto della privacy.

Non possiamo dirlo con certezza ma sembra che sia proprio così! 

Continua a seguire i nostri social, Facebook, Instagram, LinkedIn e il nostro blog per rimanere aggiornato sulle news del settore e scoprire come andrà a finire questa storia.

Archivio